trend:

Smart & Intermodal Port / Sustainable Marine Resources

anno di fondazione:

2020

founders:

Tommaso Melodia CEO
Emcran Demirors CTO

Hydronet dispone di una tecnologia software-defined e basata su Artificial Intelligence per abilitare sistemi e reti di rilevamento sottomarino. La sua missione è portare Internet sott’acqua per favorire la crescita della Blue Economy.

La tecnologia, infatti, può fornire una maggiore flessibilità e velocità di trasmissione dati rispetto all’offerta ad oggi esistente sul mercato, senza la necessità di un’infrastruttura di comunicazione preesistente.

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La Blue Economy coinvolge un’ampia varietà di industrie che includono l’acquacoltura, la pesca tradizionale, l’energia offshore, la difesa ed il trasporto merci. Tuttavia, la crescita del settore è rallentata dai limiti degli attuali sistemi di comunicazione subacquea.

Hydronet ha messo a punto una tecnologia innovativa che, attraverso un sistema di intelligenza artificiale, consente di abilitare sistemi e reti di rilevamento sottomarino senza la necessità di un’infrastruttura di comunicazione preesistente, facilitando lo sviluppo del settore.

Abbiamo chiesto a Tommaso Melodia, fondatore di HydroNET, e a Toby Stapleton, senior business developer, di parlarci della loro startup e delle loro esperienze principali. 

Cosa ha portato alla creazione di Hydronet?

In Hydronet siamo appassionati di miglioramento delle comunicazioni subacquee.
Lo vediamo come un modo per migliorare la nostra comprensione dell’ambiente oceanico, far progredire il monitoraggio ambientale e migliorare la salute dei nostri oceani.

Il nostro team ha sviluppato la tecnologia alla base di Hydronet per oltre un decennio. La tecnologia è ora pronta per essere commercializzata e stiamo lavorando per portare Hydronet sul mercato in diversi settori industriali.

Qual è la vostra missione?

La missione di Hydronet è portare Internet sott’acqua per potenziarlo con tecnologie software-defined AI.

Qual è il vostro mercato?

I mercati prioritari di Hydronet comprendono la difesa, i veicoli subacquei, l’energia offshore, i porti e i cantieri navali, la pesca tradizionale, l’acquacoltura e il monitoraggio ambientale.

Quali sono le vostre aspettative e la vostra esperienza con Faros?

L’esperienza FAROS è per noi assolutamente positiva. Ci ha aiutato a formalizzare la nostra strategia per entrare nel mercato italiano ed europeo, a stabilire connessioni con i principali stakeholder e ci ha fornito collegamenti con altre startup italiane nel settore della blue economy.

Quali sono i prossimi obiettivi e i piani per il futuro?

Il completamento del sviluppo del prodotto, la finalizzazione dell’offerta di servizi e la realizzazione di una dimostrazione in acqua con un partner strategico.

Cosa ci potete raccontare del vostro lavoro con la Marina Militare Statunitense?

Hydronet ha ricevuto un finanziamento dal programma Small Business Innovation Research (SBIR) della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) degli Stati Uniti e ha stipulato un accordo di ricerca e sviluppo cooperativo (CRADA) con il Naval Undersea Warfare Center (NUWC) Division Newport.

Grazie a queste collaborazioni, abbiamo potuto testare il nostro sistema presso la Narragansett Bay Test Facility del NUWC. Il test è stato un successo completo, i risultati sono stati fantastici e tutto ha funzionato come doveva. Ora stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la velocità dei dati, generare una vera rete subacquea senza fili e integrare i nostri sistemi con i veicoli subacquei non equipaggiati (UUV). Questo è stato menzionato nel comunicato del NUWC.

Quali sono le vostre esperienze di lavoro in paesi diversi (Italia e Stati Uniti)?

I mercati e l’ambiente normativo sono diversi tra il mercato statunitense e quello europeo.

FAROS è stata molto utile nel metterci in contatto con le risorse, nell’istruirci su queste differenze e nell’aiutarci a navigare sia nel mercato italiano che in quello europeo più ampio.